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Padre Popiełuszko: la sua missione in dieci parole

Il 15 gennaio l'Università inaugura la mostra “Decalogo di Padre Jerzy Popiełuszko” alla presenza dell’Ambasciatore della Polonia presso la Santa Sede
  10 gennaio 2020

L’Università Pontificia Salesiana ospita, dal 9 al 31 gennaio, la mostra intitolata “Decalogo di Padre Jerzy Popiełuszko”. L’inaugurazione, alla presenza dell’Ambasciatore della Polonia presso la Santa Sede Janusz Kotański, avrà luogo mercoledì 15 gennaio alle ore 12.15 nella Sala Giuseppe Quadrio dell’UPS.

La mostra si colloca nel duplice anniversario della caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) e 40° anniversario della nascita del primo Sindacato Autonomo dei Lavoratori “Solidarność” (17 settembre 1980), movimento che ha segnato l’inizio della caduta del sistema comunista in Polonia.

La mostra raccoglie in 10 parole la missione di padre Popiełuszko , coraggioso sacerdote amante della libertà e della verità, che si è lasciato guidare dalle parole di San Paolo: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male” (Rm 12,21). Nelle omelie che teneva regolarmente durante le “Messe per la Patria” a Varsavia, non mancava di difendere la libertà religiosa e quella di opinione, i diritti umani e la giustizia.

Durante l’ultima celebrazione, il 19 ottobre 1984, padre Popiełuszko aveva invitato a “chiedere di essere liberi dalla paura, dal terrore, ma soprattutto dal desiderio di vendetta”. Poche ore dopo fu rapito e torturato, il 30 ottobre il suo corpo fu ritrovato nelle acque del fiume Vistola.

La notizia della sua tragica morte scosse profondamente l’intera Polonia e l’opinione pubblica, mezzo milione di persone parteciparono al suo funerale, oltre 18 milioni quelle che, in questi anni, si sono recate a Varsavia per visitare la sua tomba, tra questi il Santo Padre Giovanni Paolo II nel 1987; il 6 giugno del 2010 Papa Benedetto XVI ha emesso il Decreto di beatificazione di Padre Jerzy Popiełuszko.

L’esempio di padre Popiełuszko è importante e attuale non solo per coloro che oggi sono perseguitati per motivi religiosi o politici, ma perché la sua testimonianza continua ad essere un incoraggiamento per quanti si impegnano nella difesa dei diritti fondamentali dell’uomo.

La mostra si trova all’ingresso dell’Università ed è visitabile tutti i giorni dalle 8:00 alle 19:00.