In memoria

L'ultimo saluto a don Remo Bracchi

L'UPS ricorda lo studioso e il profondo conoscitore dell’Antichità classica
  6 maggio 2019

L'Università Pontificia Salesiana partecipa al lutto per la morte del Prof. Sac. Remo Bracchi, docente emerito della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche avvenuta a Roma la mattina di domenica 5 maggio e si unisce alla preghiera di quanti lo hanno conosciuto, stimato e amato.

 Don Bracchi era nato a Valdisotto (Sondrio) il 10 settembre 1943; era diventato salesiano nel 1960 ed era stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1975 a Chiari (Brescia).

Salesianamente don Bracchi si è formato nell’Ispettoria Lombardo-Emiliana (noviziato a Missaglia e insegnamento a Bologna e Milano). In questo contesto si laureò in Lettere (indirizzo classico) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano il 25 marzo 1972 (con una tesi titolata: “Il dialetto di Bormio”).

Già prima come Assistente, e poi stabilmente dopo la sua ordinazione presbiterale, don Bracchi si stabilì all’UPS, dove, oltre la Licenza in Teologia (conseguita nel 1980), dal 1976 prese ad insegnare gradualmente in vari corsi della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche (Institutum Altioris Latinitatis) e, definitivamente, dal 1 settembre 1992, come docente ordinario nella Cattedra di Glottologia.

In contemporanea, don Bracchi conseguì alti livelli nel padroneggiare molte delle lingue antiche e moderne. In tal modo si è ben presto evidenziato come studioso e profondo conoscitore dell’Antichità classica, nonché delle principali lingue europee moderne, riconosciuto e apprezzato collaboratore delle più importanti riviste del settore.

Don Bracchi vanta una nutritissima bibliografia di studi pubblicati in Italia e all’estero (oltre trecento titoli). Per la loro importanza scientifica, alcuni suoi contributi sono stati editi negli Atti e nelle Memorie dell’Accademia Nazionale dei Lincei. La corposa monografia intitolata “Nomi e volti della paura nelle valli dell’Adda e della Mera” è stata accolta nella prestigiosa collana dei “Beihefte” della rivista internazionale di Romanistica “Zeitschrift für romanische Philologie” (Niemeyer 2009).

Nel 2010 don Bracchi è stato cooptato dal Presidente dell’Accademia delle Scienze della Germania come membro del Gremium internazionale di esperti per la valutazione del LEI – Lessico Etimologico Italiano – di Max Pfister, un’opera monumentale che conta finora 11 volumi di grande formato, giungendo appena all’inizio della lettera C. A don Bracchi è stato dato il compito, insieme con altri esperti e studiosi dell’équipe, di vigilare sulla qualità e l’indirizzo scientifico della pubblicazione.

Questa dimensione internazionale del Suo studio, non gli ha fatto mettere da parte, anzi ha reso sempre più solido, l’amore per la Sua terra nativa e il suo dialetto. Consigliere della Società Storica Valtellinese e consulente del Museo Etnografico Tiranese, don Bracchi è stato, infatti, Presidente del Centro Studi Storici Alta Valle, nonché fondatore dell’IDEVV (Istituto di dialettologia e di etnografia della Valtellina e della Valchiavenna), di cui è stato anche direttore scientifico.

 

Non si può inoltre tacere che, oltre ad essere glottologo e studioso di etnografia, fin dalla fanciullezza don Bracchi ha avuto anche il dono di una bella vena poetica: sia in lingua, sia in vernacolo.

Inoltre, in campo salesiano, don Bracchi ha avuto il merito di aver edito e reso pubblici i manoscritti del Venerabile Don Giuseppe Quadrio, originario anch’egli della Valtellina, essendo nato a Ca’ Torchio, presso Vervio (Sondrio); di aver sistemato i testi editi e di aver fatto opera di divulgazione del pensiero teologico e spirituale del Venerabile. Ne è significativa espressione il testo R. Bracchi (a cura), Don Giuseppe Quadrio a 25 anni dalla morte, LAS, Roma 1989, al quale sono seguiti ulteriori contributi.

 

Come sacerdote e come studioso, di don Bracchi sono sempre state ammirate la sua correttezza e onestàintellettuale e religiosa, nella pura fortezza di mente e di anima propria della sua personalità, che egli stemperava relazionalmente e comunitariamente con le sue notevoli doti di raffinata arguzia.

In questo contesto di vita religiosa salesiana, don Bracchi è stato particolarmente apprezzato come cappellano della Casa Generalizia delle FMA, servizio offerto ininterrottamente dal 1987.

L’ultimo periodo della sua vita è stato segnato dal graduale ma costante aggravarsi delle condizioni di salute, che lo hanno portato prima a doversi trasferire presso l’Infermeria dell’UPS, seguito dall’amorevole cura delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, e poi alla degenza ospedaliera presso la Clinica Columbus del Policlinico Gemelli, dove è stato accompagnato negli ultimi giorni della sua vita dalla presenza dei confratelli e dei suoi familiari.

 

Ringraziamo il Signore di avere donato don Bracchi all’Università ed alla Congregazione Salesiana e lo affidiamo alla misericordia del Padre. Riposi in pace.

Lunedì 6 maggio ore 21.00:
Rosario intercomunitario di suffragio nella cappella Gesù Maestro.

Martedì 7 maggio ore 11.00:
Celebrazione delle esequie nella cappella Gesù Maestro;
presiede D. Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore.

Mercoledì 8 maggio ore 14.30:
Funerale nella Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio,
Piazza Cavour, Bormio (Sondrio).