In memoria

Il saluto a don Donato Valentini

Una vita dedicata all’unità dei cristiani, con il passo sicuro dell’alpinista esperto
  20 gennaio 2021

Alle 4:20 del 18 gennaio, proprio durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, è venuto a mancare don Donato Valentini, che su questi temi ha investito tanti anni di ricerca, insegnamento e costruzione di amicizia e di rapporti a tanti livelli.

Il prof. Valentini, nato a Javré Rendena (TR) il 6 maggio 1927, era diventato salesiano nel 1944 e ordinato sacerdote il 7 dicembre 1954 a Roma. Già nell’autunno 1957, prima ancora di concludere il Dottorato in Filosofia e in Teologia, fu destinato docente al Centro Salesiano di Monteortone e poi di Verona, il primo che chiese e conseguì l’“affiliazione” alla Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo Salesiano di Torino (1963), la nostra attuale Università Pontificia Salesiana.

Docente dal 1978 al 1997 nella Facoltà di Teologia, esperto di Ecclesiologia ed Ecumenismo, fu Direttore dell’Istituto di Teologia Dogmatica fondato da don Georg Söll, insegnò presso il “Salesian Institute of Spirituality” di Berkeley, (California-USA) e nella “Dominican School of Theology” della stessa città. Gli interventi in altre istituzioni sono stati frequenti e qualificati, e importanti anche gli incarichi rivestiti fuori della nostra Università, in particolare come Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e delle Congregazioni per la Dottrina della Fede, e per i Vescovi; fu membro della Pontificia Accademia di Teologia, dell’Associazione Europea dei Teologi cattolici e dell’Associazione Teologica Italiana, della quale fu anche Segretario.

Nell’ultimo periodo di residenza nel campus, la Comunità delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria si è presa cura di don Valentini, accompagnato anche dalla vicinanza dei confratelli, colleghi e tanti amici.

La comunità accademica manifesta, ancora una volta, un grazie riconoscente per la dedizione con la quale don Donato Valentini, alpinista esperto dal passo sicuro, ha generosamente contribuito al bene dell’Università.

Omelia del card. Walter Kasper

I funerali si sono svolti il 20 gennaio nella Chiesa universitaria, presieduti da S. Em.za il Cardinale Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. 

Il cad. Kasper ha ricordato "un caro amico, che ora ci manca e che ci dice anche lui: «Non sia turbato il vostro cuore». Lui non aveva paura. Né in vita, né nella morte. Non in pericolose arrampicate in montagna, non in ore difficili. Don Donato era un uomo di fede, e è rimasto saldo nella sua fede. Salda come i possenti massicci montuosi dell'Adamello e delle Dolomiti del Brenta nella sua terra natale. Vi è cresciuto, ed è rimasto permanentemente legato a questo paesaggio e alla sua gente, corpo e anima". 

Il prof. Valentini "ha testimoniato il messaggio di Gesù Cristo come via, verità e vita, e ha mostrato loro la via verso Dio, alla quale è stato finalmente chiamato. Una fede adulta, una fede colta, una fede riflessa, la fede di un teologo che deve rendere conto della sua speranza". La sua passione teologica era soprattutto per la chiesa. "La chiesa non è mai stata solo un'istituzione e un'organizzazione sociale e politica". Il card. Kasper ha infatti sottolineato l'impegno di don Valentini su temi che sono ancora di grande attualità: la natura sinodale della Chiesa, l'importanza delle donne nella Chiesa, i temi della missione e dell'evangelizzazione, e infine il tema dell'ecumenismo.

"Come discepolo di Giovanni Don Bosco, aveva un cuore speciale per i giovani. Era un amico del popolo, un buon amico, anche in quanto non solo diceva ciò che era possibile, ma con energia, come poteva essere, anche ciò che non era possibile e non era buono.  Ma le parole di don Bosco erano sempre vere: «Voglio vederti felice in questa vita e per l'eternità». E ha terminato l'omelia ricordando: "La preoccupazione di Gesù nei suoi discorsi d'addio, Ut unum sint, «Perché tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21), era una questione che stava a cuore a Donato Valentini. Quindi è un bel segno che durante l'attuale Settimana di preghiera per l'unità di tutti i cristiani, è stato chiamato all'eternità come sostenitore dell'unità".

Testimonianze

Nel suo intervento, il prof. Aimable Musoni, ex-allievo ed erede della Cattedra di Ecclesiologia e di Ecumenismo di don Donato Valentini, ha sottolieato la sua "vita felice, serena e compiuta. Da Dio ha ricevuto tanti talenti che ha saputo intelligentemente moltiplicare a profitto di ogni di noi qui presente, quindi gli auguriamo di entrare nella gioia del Suo maestro che ha generosamente servito. Mi ha sempre colpito la sua grande apertura ecumenica, sia nella sua concreta cultura dell’incontro con gli altri cristiani, sia, epistemologicamente parlando, nel suo assunto che l’ecumenismo è ormai il fattore di rinnovamento teologico ed ecclesiale: oggi, a suo parere, una teologia che non fosse ecumenica non può dirsi cattolica nel vero senso del termine. Inoltre, in ecclesiologia, da lui ho imparato a considerare la Chiesa sempre in modo complessivo a partire dalla sua origine trinitaria, la natura teandrica, la struttura gerarchica e la missione salvifica. Supportato da una vita teologale di spessore, Don Valentini era attento a collegare la verità e la carità, il logos e l’ethos, perorando la causa di una teologia esistenziale, cioè calata nella vita concreta di ogni giorno. Non a caso invitava i suoi studenti ad amare e servire la Chiesa, loro madre. In uno dei suoi ultimi scritti, Don Valentini dice che nell’estate 1970 incontrò il teologo francese Yves Congar già malato, in carrozzina. Gli chiese: «Padre, che cosa farebbe adesso se potesse tornare indietro?». Costui rispose: «Farei una scheda di meno e una predica in più». La teologia, aggiunse don Valentini, se può abiti nella comunità ecclesiale. 

Molti messaggi di cordoglio sono giunti da cardinali, superiori religiosi, colleghi ed ex allievi di don Donato Valentini.